III Incontro: La viola

La viola: un poco nervosamente

Libreria dello spettacolo via Terraggio, 11 Milano

 

 

I sorprendenti versi futuristi in “Viola un poco nervosamente” di Vladimir Vladimirovič Majakovskij aprono l’incontro con la viola, il più antico strumento ad arco, risalendo, in forme diverse, almeno al IX secolo. La viola molto simile al violino nella forma e nella costruzione, e tuttavia fra tutti gli strumenti ad arco è stata la più lenta ad emergere nella coscienza dei compositori. Anche se gli arpeggi, i colpi d’arco, le note doppie triple o quadruple, le tecniche esecutive, sono altrettanto efficaci per la viola come per il violino, la voce di contralto, calda ed intensa della viola, è stata immeritatamente trascurata da molti grandi maestri del passato. Lo strumento ha sofferto di una posizione subordinata rispetto al violino. Per lungo tempo ad esempio, la maggior parte dei violisti sono stati quei violinisti convertiti che, non riuscendo ad emergere per abilità tecniche, non godevano la piena fiducia dei compositori. Solo a partire dalla fine del XVIII secolo la viola ha trovato un ruolo più autonomo e una maggiore valorizzazione, sia in ambito sinfonico sia nelle formazioni cameristiche, quartetti e trii d’archi.
 
Il contributo maggiore all’affermazione solistica della viola stato dato da Bartok, Bloch e sopratutto da Hindemith, che ha dedicato alla viola una ventina di composizioni sia cameristiche sia sinfoniche. Oggi lo strumento dispone di un repertorio veramente significativo e non certamente limitato come al contrario lo si continua a percepire sia per una minore possibilità di ascolti sia per la scarsa conoscenza del repertorio sia fra i musicisti che fra il pubblico. In dialogo con costruttore ed esecutore l’incontro ripercorre l’immaginario musicale poetico e la lunga storia della viola; esplora le caratteristiche tecnico costruttive, quelle esecutive ed una scelta di pagine fondamentali dal repertorio violistico moderno e contemporaneo.
 
 

A Voce ALTA – I Incontro: Il Contrabbasso
 
 

da un’idea di Francesco Maria Paradiso

progetto e direzione Massimo Marchi

 

 

con il contributo di
SIAE Classici di Oggi
CIDIM

 

con il patrocinio di
Comune di Milano
Regione Lombardia