Umberto Petrin

foto © Alberto Reina

Considerato tra i maggiori pianisti jazz a livello internazionale, ha studiato Chimica e successivamente ha proseguito con il Conservatorio fino a diplomarsi in Pianoforte. Fin da ragazzo si è dedicato attivamente alla poesia e allo studio dell’arte, in modo particolare quella del ‘900 e contemporanea. Ha affrontato tutti i generi dell’improvvisazione jazz, dal tradizionale alla post-avanguardia. Oltre all’attività prettamente in ambito Jazz, ha sempre intrapreso progetti di sincretismo tra musica d’improvvisazione ed altri linguaggi, come la videoart, la fotografia d’autore, l’elettronica e la performance art. Ha realizzato un importante concerto-performance sull’opera dell’artista tedesco Joseph Beuys, di cui è un profondo conoscitore. Il progetto ha viaggiato tra teatri e importanti musei in Europa e U.S.A. fino a concretizzarsi in un album presentato al Kunsthaus di Zurigo in occasione di una antologica del maestro tedesco. 

Innumerevoli le collaborazioni, sia in concerto che su disco. Citiamo: Steve Lacy, Lee Konitz, Anthony Braxton, Lester Bowie, Dewey Redman, Enrico Rava, Tim Berne, Barry Altschul, Pheeroan AkLaff,Paul Lovens, Paul Rutherford, Han Bennink, Willem Breuker, Marc Ducret, Michael Moore, Amiri Baraka, Tiziana Ghiglioni, Rosàlia De Souza, Mario Brunello, Phill Niblock, Italian Instabile Orchestra e Gianluigi Trovesi, con cui si esibisce in duo a partire dall’anno 2000.

Ha tenuto concerti nei maggiori teatri, musei e festival in U.S.A, Canada, Giappone, Cina, Turchia e in tutta Europa. Risulta più volte tra i migliori musicisti italiani nelle varie edizioni del Top Jazz, ed è il “Musicista rivelazione dell’anno” nel 1996, secondo la rivista Musica Jazz.

Annoverato tra i maggiori interpreti della musica di Thelonious Monk, si è esibito in duo di pianoforti con il leggendario Cecil Taylor, del quale esegue brani originali anche in concerto.

Celebre è il lungo sodalizio artistico con lo scrittore Stefano Benni, durato circa venticinque anni. Il loro reading “Misterioso”, un omaggio a Thelonious Monk, è stato replicato per ben 12 anni nei teatri, sia italiani che esteri. Importanti riconoscimenti in Europa e USA agli album “A dawn will come” e “Traces and Ghosts”, entrambi in piano solo.

Nel 2019 è invitato come ospite nella prestigiosa formazione francese L’Arpeggiata di Christina Pluhar. Nel 2020 esce il nuovo album Plastikwind, in trio con Paolino Dalla Porta e Patrice Heral. Ottiene un notevole successo l’album “Everybody Dance” con Danilo Gallo e Ferdinando Faraò, in allegato al numero di febbraio 2022 del mensile Musica Jazz e ristampato da Niafunken nel 2023.

Ha inciso finora oltre 80 CD, molti dei quali premiati dalla critica.

È docente di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. A lui è dedicato il poema “Frammenti d’ombre e di penombre” del poeta Giovanni Fontana. La sua figura artistica e umana ha inoltre ispirato diversi personaggi dei romanzi di Stefano Benni.