Pulsar

Le installazioni luminose di Marinella Pirelli

Una personale dedicata all’artista, scomparsa nel 2009. Le opere più rappresentative del suo tentativo di trattenere e dare forma all’anima immateriale ed emotiva della luce.

 

21-25 maggio 2013

Teatro Filodrammatici di Milano

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Nei cinque giorni di mostra, tutti gli spazi del teatro, progettato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni negli anni ’60, fanno da cornice alle installazioni luminose di Marinella e ospitano le performance di alcuni artisti, con una lettura personale delle opere attraverso la musica, la danza e lo spettacolo.

 

La temporalità ciclica delle opere esprime la volontà dell’artista di cercare nuove modalità di relazione, spingendo il visitatore ad entrare in contatto con le installazioni in movimento, negli spazi trasformati del teatro, al di fuori del concetto classico di esposizione d’arte.

Il visitatore sarà coinvolto in una discesa lungo le due balconate attraverso un percorso di penombra. Giungerà poi al palco, eccezionalmente aperto al pubblico per poter vivere in prima persona l’opera più interattiva di Marinella, Filmambiente, un cubo di 5 metri per 5, in cui lo spettatore può camminare attraverso teli serigrafati, lasciandosi inondare di luce e colore.

 

Dopo le importanti mostre, nel 2003 a Villa Panza a Varese e al museo MAM di San Paolo in Brasile, nel 2004 alla Permanente di Milano e nel 2008 la grande retrospettiva curata da Achille Bonito Oliva presso la Fondazione Mudima, Pulsar è la prima esposizione milanese delle opere dopo la scomparsa dell’artista.

 

Selezione delle opere a cura di Roberto Borghi insieme all’Archivio Marinella Pirelli

Progetto in collaborazione tra l’Archivio Marinella Pirelli e il Teatro Filodrammatici di Milano

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Le opere e l’artista

Una pulsar è un corpo celeste che ha esaurito il suo ciclo vitale e che, all’apice del crepuscolo, emette sequenze di impulsi di onde radio. Marinella Pirelli ha dedicato una serie di opere a questa particolare tipologia di stella a ridosso della sua scoperta, nel 1970.

I Pulsar che saranno esposti nel Filodrammatici sono apparecchi ottici che proiettano sul soffitto immagini intermittenti e variabili, regolate secondo un ritmo e una forma che tendono progressivamente a dilatarsi, fino quasi all’implosione.

 

I Pulsar così come le Meteore – visioni in movimento di pianeti, eclissi, fasi del ciclo solare – sono il culmine di un percorso di contaminazione tra tecnologia e pittura, cominciato alla metà degli anni sessanta e proseguito fino ai primi settanta, che ha uno snodo fondamentale nel Filmambiente del 1969.

Intitolato anche Raumslides o Stanza di luce, questo ambiente luminoso di grandi dimensioni, che al Filodrammatici occuperà l’intero palco, è percorribile dagli spettatori che vengono inondati dalle immagini pittoriche proiettate e riflesse al suo interno.

 

Nell’itinerario creativo di Marinella Pirelli, l’uso della pura luce ha come premessa la pittura di paesaggio dei tardi anni cinquanta, lo studio del rapporto tra natura e cosmologia testimoniato da scritti e disegni della prima metà dei sessanta, alcuni dei suoi numerosi film sperimentali girati a partire dal 1960 e riproposti al Filodrammatici. L’attività registica, iniziata realizzando due pionieristici film di animazione, segnala quanto trasversale sia stata la creatività di Marinella Pirelli.

 

Alla fine degli anni quaranta l’artista ha lavorato come scenografa, costumista e attrice della celebre compagnia “Il carrozzone” diretta da Fantasio Piccoli. Da qui, ma soprattutto dalle qualità sceniche e dalla capacità di coinvolgimento sensoriale delle sue opere, l’idea di proporle nel Filodrammatici, uno storico teatro milanese ristrutturato negli anni Sessanta da Luigi Caccia Dominioni in stretta collaborazione con lo scultore Antonio Somaini.

 

Le opere di Marinella Pirelli (Verona 1925 – Varese 2009) sono state esposte tra gli anni sessanta e settanta da importanti galleristi italiani e stranieri come Christian Stein, Denise René, Franco Toselli, Emilio Mazzoli e Lucio Amelio.

Nel 2003 una mostra presso le Scuderie di Villa Panza di Biumo a Varese, poi replicata al Museo d’Arte Moderna di San Paolo del Brasile, ha raccolto le sue installazioni luminose e i suoi disegni.

Dal 2004 in poi si sono susseguite le personali: alla Permanente, alla Fondazione Mudima, alla galleria Artepensiero di Milano e alla Biffi Arte di Piacenza.

Dall’anno della sua scomparsa è attivo un Archivio Marinella Pirelli dedito alla catalogazione e valorizzazione del suo lavoro.

Roberto Borghi

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Biografia dell’artista

Marinella Marinelli nasce a Verona nel 1925, figlia di un ufficiale di carriera.

Nel 1948, con i soldi ricavati dall’illustrazione di un libro di botanica per l’editore Vallecchi si trasferisce a Milano dove lavora come figurista, vetrinista e illustratrice di pagine settimanali, oltre a disegnare costumi e scene per la compagnia di teatro “ll Carrozzone” di Fantasio Piccoli.

Ma è il cinema di Roma che la attira. Nel 1950 si trasferisce nella capitale, dove da subito frequenta gli artisti Pietro Consagra, Pietro Cascella, Salvatore Scarpitta e Giulio Turcato, che al suo arrivo la ospita nel suo studio.

A Roma frequenta i corsi liberi all’Accademia e nel 1951 inizia a lavorare come disegnatrice per la casa cinematografica Filmeco che ha in progetto di produrre film pubblicitari di animazione e cartoni animati.

Nel 1952 a Roma incontra Giovanni Pirelli, scrittore e intellettuale, che sposa nel 1953; dopo la nascita dei due figli, Francesco e Pietro, la famiglia si trasferisce prima a Verrand, in Val d’Aosta e poi, nel 1963, a Varese, mantenendo stretti contatti con Roma: nella capitale, infatti, Marinella acquista uno studio che terrà sino al 1975 e in cui trascorre gran parte del suo tempo. Lo studio diventa un punto di ritrovo fondamentale per artisti come Enrico Castellani, Mario Ceroli, Mario Merz, Jannis Kounellis, Piero Dorazio.

Fra il 1960 e il 1965 si dedica ad esperienze legate al cinema sperimentale in 16 mm e alla rappresentazione della luce, lavorando intorno a una progressiva presa di coscienza di una tecnica legata alla luce e al movimento che porterà poi alle sue più celebri installazioni come Filmambiente e il ciclo delle Meteore.

Nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria delle Ore di Milano.

Nel 1964 vince la Coppa Fedic, Federazione italiana dei Cineclub per il film di animazione Pinca Palonca.

Di lì a breve nel 1969 Marinella Pirelli parteciperà a Al di là della pittura l’importante mostra a San Benedetto del Tronto a cura di Gillo Dorfles, Luciano Marucci, Filiberto Menna tappa fondamentale nel percorso artistico ed espositivo dell’artista.

Nel 1973 Giovanni muore in un tragico incidente stradale, Marinella si ritira per alcuni anni in un’azienda frutticola della bassa veronese, insieme al figlio Francesco. Quindi torna a Varese, dove prosegue la sua elaborazione poetica e artistica intorno alla luce.

Gli ultimi anni della sua vita sono intensi, visto il rinnovato interesse intorno alla sua opera e la realizzazione di 6 mostre personali e 9 partecipazioni dal 2003 fino alla morte, il 29 giugno 2009.

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ORARI MOSTRA

21 maggio dalle 19.30 alle 23.00 (inaugurazione)

22, 23, 24 e 25 maggio dalle 16.00 alle 23.00

 

PERFORMANCE

Pietro Pirelli – 21 maggio, ore 21.00

Ludovico Schilling – 23 maggio, ore 21.00

Corpo di Ballo di Silvana Bazzi – 25 maggio, ore 21.00

 

INFO

tel. 02 36727550

biglietteria@teatrofilodrammatici.eu

www.pulsarproject.it

www.teatrofilodrammatici.eu

biglietto intero €8,00 / ridotto €5,00