Guido Barbieri
Guido Barbieri insegna Storia ed estetica della Musica al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena. Per vent’anni critico musicale del quotidiano La Repubblica, scrive attualmente per pagine culturali de Il Manifesto. Collabora stabilmente come tutor con la Biennale Musica di Venezia. Dal 1980 voce “storica” di Radio 3 si dedica principalmente, oggi, alla drammaturgica musicale, rivolgendo una particolare attenzione alla “musica della realtà”.
Ha scritto testi, libretti e readings destinati ad alcuni dei maggiori compositori italiani: Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Azio Corghi, Ivan Fedele, Lucia Ronchetti, Silvia Colasanti, Riccardo Nova, Fabio Cifariello Ciardi, Claudio Rastelli, Mauro Cardi, Robeerta Vacca, Luigi Ceccarelli, Paolo Marzocchi, Fabrizio De Rossi Re, Andrea Molino, Michele Tadini, Michele Sammarchi, Paolo Aralla e molti altri.
Ha condiviso il palcoscenico, nel ruolo di voce narrante e recitante, con musicisti come Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Danilo Rossi, Giampaolo Pretto, Alessio Allegrini, Luca Franzetti, Claudio Pasceri, Gabriele Mirabassi, Ramin Bahrami, Maurizio Baglini, Silvia Chiesa, Gabriele Pieranunzi, Francesco Senese, Roberto Prosseda, Giuseppe Andaloro, Michele Marco Rossi, Massimo Mercelli, Laura Catrani, Valentina Coladonato, l’Ensemble Ars Ludi.
I suoi testi sono stati messi in scena e interpretati, in diversi teatri italiani e stranieri, da personalità del teatro come Giorgio Barberio Corsetti, Elio De Capitani, Carlo Cecchi, Toni Servillo, Maria Paiato, Moni Ovadia, Vinicio Marchioni, Alessio Pizzech e molti altri.
I titoli più importanti sono Portopalo. Nomi su tombe senza corpi, Night Commuters, Three Miles Island, Al Kamandjati, basato sulla storia del musicista palestinese Ramzi Aburedwan, Le ossa di Cartesio, In alloro mutò il suo pianto. Numerosi in particolare, i testi e gli spettacoli dedicati alla musica della Shoah. Tra gli altri La corda spezzata, un radiodramma sui musicisti di Terezin prodotto da Radio 3 e presentato al Prix Italia, l’adattamento di Badenheim 1939 di Aaron Appelfeld e de I Cannibali di George Tabori, Le imperdonabili, basato sui Diari di Etty Hillesum, Un violoncello nell’inferno di Terezin, Dove almeno troverò un po’ di pace, dedicato alla vicenda di Orlando Orlandi Posti, uno dei martiri delle Fosse Ardeatine, Il diario di Dora Klein, Storia di Jean e Jean, sulla vicenda di Jean Le Boulaire/Jean Lanier, e inoltre il libretto dell’opera Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, su musiche di Paolo Marzocchi. Le opere più recenti sono In alloro mutò il suo piantocon musiche di Luigi Sammarchi, presentato a Bologna Festival 2021, The Running Game con Paolo Aralla e Michele Marco Rossi messo in scena al Festival Est Ovest di Torino, Storia di un Gesù con Massimo Mercelli e l’Orchestra Calamani al Teatro Mancinelli di Orvieto, Vorrei essere scrittore di musica, un recital per voce narrante e violoncello ideato insieme Mario Brunello e dedicato al rapporto tra Pasolini e Bach, e infine Ho bisogno di un eroe, ancora con musiche originali di Paolo Marzocchi, dedicato alla relazione amorosa tra George Byron e Teresa Guiccioli.
Dopo avere fondato la Human Right Orchestra, la rassegna Contemporanea all’Auditorium di Roma, l’Associazione She Lives e il Comitato Terezin 17/10 attualmente è direttore artistico della Società dei Concerti Guido Michelli di Ancona e del Festival del Quartetto al Teatro dei Documenti di Roma, nonché membro del comitato artistico (insieme a Bernard Haitink, Diego Matheusz e Francesco Senese) del Festival sull’Acqua di Colico e della direzione artistica dell’Archivio Nazionale del Diario di Pieve S. Stefano. Tuttora scrive saggi e tiene conferenze per le maggiori istituzioni musicali italiane. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Feronia per la critica musicale.