AGON a Piano City Milano 2022

Esther Flückiger

“Magic to be” per Resonance Piano

Sabato 21 maggio
ore 16.00
Fabbrica del Vapore, Music Hub, via Procaccini 4


Stefan Prins

“Piano Hero #1 – #4”
Diego Petrella, piano, tastiera e performance
Massimo Marchi, live electronics e regia del suono

Domenica 22 maggio
ore 18.00
AGON, viale Sarca 336



ingresso libero fino ad esaurimento posti
si consiglia la prenotazione all’indirizzo agon@agonarsmagnetica.it



Magic to be per Resonance Piano

Resonance Piano rappresenta il trait d’union tra digitale e acustico, mettendo in dialogo due mondi reputati troppo a lungo lontani e irreparabilmente separati. È come una rivoluzione questa tecnologia sonora più avanzata, uno strumento senza corde, senza altoparlanti, a suonare è soltanto il legno di risonanza della val di Fiemme. Quindi Resonance Piano ha una tastiera di pianoforte digitale e la cassa armonica di un pianoforte a coda di questo pregiato legno, ma rimane sempre distante da quello diffuso dalla cassa di risonanza di un pianoforte classico.

AGON/Music Hub ha la possibilità di avere un pianoforte a Coda Resonance per alcuni mesi dell’anno 2022 dal produttore con lo scopo di presentarlo a un pubblico interessato.

Lo strumento si sposa bene con le ricerche di “nuova musica” e sonorità con l’ausilio di interfacce digitali, pur avendo una vera tavola armonica acustica.

Esther Flückiger propone di presentare lo strumento al pubblico del Festival Pianocity in un suo concerto, e dandogli la possibilità di entrare nella vasta gamma di sensazioni che si provano quando si sente suonare la pianista con un Resonance Piano. Esther Flückiger può così realizzare una sottile espansione della sua tavolozza sonora, raggiungendo cambiamenti di prospettiva e alterità sonore, tutto questo con pochi “Switch“.

Il programma intitolato  “Magic to be“ è in quattro parti e trasmette la ricchezza e la magia del suono e delle possibilità di questo strumento. Come quattro quadri sonori con il tema “to be“ (essere).

1. “I like to be“ per pianoforte e musica elettronica*

2. “Take off to be“ per pianoforte e synthesizer*

3. “Groove to be“ per pianoforte, hang e strumenti percussivi*

4. . “Magic to be“ per pianoforte solo*

*(l’intero suono esce dalla cassa armonica del pianoforte)

Tematiche delle singole parti:

1. “I like to be“ per pianoforte e elettronica (Ci immergiamo nel progetto sulla migrazione “Verso Nikà“)

2. “Take off to be“ per pianoforte e synthesizer (Vi invito a fare un viaggio nei suoni del mio cervello)

3. “Groove to be“ per pianoforte, hang e strumenti percussivi (In movimento tra i continenti)

4. “Magic to be“ per pianoforte solo  (Ascoltiamo solo il suono dello strumento, deciderà il pubblico se magico)

Dopo il concerto il pubblico potrà anche scambiare due parole con la pianista, visionare il pianoforte, mettere lo sguardo dentro e scoprire che non ci sono corde, non ci sono smorzatori, non ci sono il ponticello né il telaio di ghisa, non ci sono nemmeno altoparlanti. Sotto quel coperchio vi è solamente una tavola armonica di qualità superiore, che verrà messa in vibrazione nel momento in cui la pianista toccherà i tasti.

Altre caratteristiche: In un piano acustico il suono nasce infatti dalla messa in vibrazione di una tavola armonica, mentre in quello digitale viene imitato dalla vibrazione di una membrana in poliammide, ovvero dai coni dell’altoparlante. Il suono non può dunque che risultare snaturato, senza poter raggiungere la ricchezza armonica e le tonalità naturali dello strumento originale acustico.

Lo strumento è leggero e facilmente trasportabile e anche configurabile da computer.

Piano Hero

L’immersione è lo stato di coscienza dove la consapevolezza dell’immerso del se fisico è ridotta o persa dall’essere circondato da un ambiente avvincente, spesso artificiale.

Lo stato mentale è frequentemente accompagnato ad un eccesso spaziale, intensa focalizzazione e distorsione del senso del tempo e dell’azione senza sforzo.

Se qualcosa fa sussultare il musicista fuori dall’immersione e lo porta nella realtà, fuori dall’illusione e lo porta nell’intuizione, allora abbiamo un momento di arresto molto simile all’istante in cui un anticorpo si lega al virus. Improvvisamente si verifica uno spostamento del sistema (immunologico e ideologico) e niente rimane uguale. (J.Blais, J.Ippolito, At the Edge of Art , Thames & Hudson, 2006 p. 58)

Il moderno pianoforte a coda, perfezionato nel 19° secolo, consiste in una tastiera, un set di corde di metallo e un ingegnoso meccanismo di martelletti e ammortizzatori, che fungono da trasmissione tra i muscoli del pianista e le corde. Il corpo di legno del pianoforte amplifica la vibrazione delle corde quando queste sono colpite dai martelletti. In Piano Hero questa configurazione è aggiornata e posta nel contesto odierno, usando alcuni artefatti tipici del 21° secolo: la tastiera oggi è elettronica, è il computer a fungere da trasmissione e le corde sono suonate da un pianista virtuale – l’avatar del pianista in carne ed ossa seduto sul palco – mentre il corpo risuonante di legno è sostituito da un set di speaker elettromeccanici.

Non solo il pianoforte è ricontestualizzato. Il meccanismo di osservazione, se fatto dal pubblico, è anch’esso compreso nell’equazione. L’atto di osservare ha subito un cambiamento radicale di significato in una società in cui si è sempre più monitorati, che sia da milioni di telecamere di sicurezza presenti negli spazi pubblici, da un network di satelliti geostazionari che possono zoomare fino alla dimensione umana o il web sul quale ogni giorno milioni di video amatoriali vengono postati e guardati da milioni di visitatori anonimi.

Piano Hero #1 è il punto zero del ciclo Piano Hero: il pianista diventa un semplice operatore in un modo di bits e bytes. Da Piano Hero #2 in poi, il pianoforte a coda (che è diventato un “fremdkörper” dopo il cambio di contesto di PH#1) entra in gioco per creare un corpo ibrido che articola pienamente la tensione tra reale e virtuale, l’umano e il meccanico, il passato e il presente. Dopo aver re-introdotto in Piano Hero #2 le risonanti caratteristiche del pianoforte e della sua amplificazione queste passano in secondo piano in Piano Hero #3. Il pianoforte diventa una cassa di risonanza, una scatola nera, un filtro in un feedback system controllato da un computer, creando un sistema caotico appena controllabile col quale il pianista deve interagire. Il corpo ibrido che operava in Piano Hero 1-2 è trasformato ancora una volta e posizionato in una realtà ibrida e aumentata. Infine in Piano Hero #4, il pianista e l’audience si trovano intrappolati nelle multiple dimensioni di questa realtà aumentata.

Piano Hero #1 è commissionato da e dedicato a Frederik Croene. Piano Hero #2 è commissionato da Huddersfield Contemporary Music Festival e dedicato a Mark Knoop. Piano Hero #3 & #4 sono commissionati da Ultima Festival Oslo e deBijloke Gent. #3 è dedicato a Stephane Ginsburgh, #4 a Meyer Prin.

Stefan Prins




Esther Flückiger (IT/CH) pianista / compositrice / improvvisatrice. Le idee creative di Esther Flückiger sono illimitate, sperimenta continuamente nuove strade ed emozionanti avventure musicali. Si dedica all’interpretazione di musica contemporanea e tradizionale, all’improvvisazione e alla musica elettronica e tiene concerti in tutto il mondo in festival. Suona con vari indirizzi stilistici sia come solista sia in ensemble. Ha creato svariati progetti multimediali, anche con film propri e ha ricevuto tanto successo di pubblico e stampa. Uno di questi è “Cosmo”  (I quattro elementi nell’universo di Leonardo da Vinci) messo in scena al Teatro Franco Parenti di Milano nell’ambito di EXPO 2015. Ha registrato numerosi CD (Leorecords, Nuova Era, Pianoversal etc.) e ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive. È la fondatrice di Suonodonne Italia ed è stata nel direttivo della International Alliance for Women in Music) USA. È stata scelta dalla giuria dell’ISCM per rappresentare la Svizzera alle ISCM World Music Days 2020 in Nuova Zelanda con la sua opera “Guarda i lumi”.

Vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali (Concorso Ettore Pozzoli 2021, Concorso di Esecuzione Musicale Società Umanitaria 2014 e 2015, Premio del Conservatorio di Milano 2019), Diego Petrella svolge regolarmente attività concertistica come solista e camerista. 

Anche come membro di Icarus vs Muzak è attivo su repertori contemporanei, dal Novecento storico all’avant-pop.

Con mdi ensemble registra RARA (film) di S. Bussotti, curato e pubblicato dalla Cineteca di Bologna, portando poi apprezzate performances del teatro gestuale bussottiano in diverse sedi come solista, tra cui il Museo del Novecento a Milano e il Daut Pasha Hamam a Skopje.