Marinetti e Joyce. Deformazioni e parole in libertà
Vi siete mai fermato presso un fiume che scorre? Sareste capace di dare valori musicali e note esatte a quel fluire che vi riempie gli orecchi e vi addormenta di felicità?
venerdì 10 giugno 2016, ore 18.30
Libreria dello Spettacolo, Milano
Marinetti e Joyce
Deformazioni e parole in libertà
A VOCE ALTA: IV transito
con Francesco Maria Paradiso, Massimo Marchi
soprano Laura Catrani
produzione AGON
in collaborazione con Libreria dello Spettacolo, partner LIM Librerie Indipendenti Milano
Gli appuntamenti sono realizzati grazie a “SIAE – Classici di Oggi”, il progetto della Società Italiana degli Autori ed Editori che sostiene la musica colta contemporanea.
partner CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica
Marinetti e Joyce
Deformazioni e parole in libertà
Viviamo la rivoluzione dell’INFORmazione autoMATICA: rivoluzione di trasformazione.
«Tutto avviene perché si trasforma e nel modo in cui si trasforma. Nulla accade in virtù di un processo prestabilito» (Luigi Nono).
Dalla rivoluzione meccanica, alla rivoluzione dell’ascolto, della comunicazione, la lingua si deforma, cioè si accresce e trasforma la dimensione, il ritmo e il timbro della parola.
«Il paroliberismo ha vinto – scrive Marinetti – influenzando tutte le letterature. Le parole in libertà orchestrano i colori, i rumori e i suoni, combinano i materiali delle lingue e dei dialetti, le formule aritmetiche e geometriche, i segni musicali, le parole vecchie, deformate o nuove, i gridi degli animali, delle belve e dei motori. Le parole in libertà spaccano in due nettamente la storia del pensiero e della poesia umana, da Omero all’ultimo fiato lirico della terra».
La lingua di Joyce è un tornado. Il flusso di coscienza è portato alle sue estreme conseguenze, la condensazione di parole è allo stato terminale, le lingue e i dialetti usati sono decine, spuntano idiomi inventati, i neologismi nascono dalla fusione di termini di lingua differenti oppure saldando insieme suoni e pensieri, vocali e consonanti si scambiano, le onomatopee tracimano, un tuono viene espresso con una parola di cento lettere: babadalgharaghtahkhamminarronnkonnbronntonnerronntuonnthunntrovarrhounawnshawntochoordenenthurnuk!
La pagina diventa un magma linguistico proteiforme, puzzle incomponibile, «la suprema sintesi verbale del creato».
Letteratura e poesia vanno lette con l’orecchio.
A VOCE ALTA – Marinetti e Joyce
INFO
Libreria dello Spettacolo – via Terraggio 11, Milano
tel. 02 86451730
ingresso libero