TURING a staged case history

Multimedia action

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foto Turing Archive, King’s College Cambridge – elaborazione immagine Andrea Piunti

 

 

AGON, 2012

con il contributo MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Milano–Assessorato alla Cultura

in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa

progetto inserito nel calendario delle manifestazioni internazionali 2012 The Alan Turing Year–A Centenary Celebration of the Life and Work of Alan Turing

 

progetto e regia Maria Elisabetta Marelli

musiche Sandro Mussida, Pietro Pirelli, Giorgio Sancristoforo, Michele Tadini

direzione implementazione informatico-tecnologica Massimo Marchi

regia del suono Hubert Westkemper

video design e programmazione Stefano Polli

design scenografia video e coordinamento video Claudio Sinatti

costumi Roberto uRban.0 Brancati

consulenza scientifica Giulio Giorello

con Alessandro Bruni Ocaña (Alan Turing), Pietro Pirelli (Kronos)

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foto Diego Ronzio

 

 

TURING a staged case history porta in scena il pensiero e il lavoro di Alan Turing (1912-1954), matematico e logico inglese, crittoanalista, considerato uno dei padri dell’informatica.

 

Con la Macchina di Turing, formalizzò le basi del funzionamento logico dei computer, fino ad arrivare a delineare i concetti fondamentali dell’intelligenza artificiale con il Test di Turing.

Agente segreto al servizio dell’intelligence britannica, durante la seconda guerra mondiale diede un contributo essenziale per la decodifica di Enigma, la macchina che criptava i messaggi militari tedeschi.

Progettò e costruì Delilah, macchina di digitalizzazione e codifica della voce e impostò i piani di lavoro del primo computer inglese l’Automatic Computing Engine.

Individuò inoltre le equazioni che descrivono la formazione dei pattern alla base del processo biologico della Morfogenesi.

Dedicò la maggior parte della sua vita allo studio delle modalità del pensiero e del ragionamento con l’intento di costruire una macchina in grado di imitare un cervello umano.

 

Gli scritti scientifici di Turing, i suoi algoritmi, i documenti dell’epoca, generano un flusso di dati rielaborati in scena in tempo reale. Grazie a software appositamente sviluppati, musica e immagine diventano linguaggi del processo drammaturgico che genera lo spettacolo multimediale.

Live electronics e live video interagiscono con la parola e il corpo dell’attore – Turing fu anche un eccellente maratoneta – in una interazione costante di processi rielaborativi di cervello umano e cervello elettronico.

 

TURING a staged case history è la conclusione di un progetto di ricerca e studio durato tre anni, oggi raccolto in un sito web. Approfondimenti del progetto artistico, interviste ad esperti, ricerche d’archivio, documenti storici e critici raccolti in un luogo virtuale a disposizione di chiunque voglia approfondire la storia dell’evoluzione dell’informazione partendo dalla straordinaria figura di Alan Turing.

www.turingcasehistory.net

foto Diego Ronzio

foto Diego Ronzio

 

 

TURING a staged case history

Multimedia action

 

 

Prologo e I quadro – 1926 Sherborne


Alan Turing, ancora ragazzo percorre in bicicletta un tragitto di 60 miglia per raggiungere Sherborne nel primo giorno di scuola. È in questo periodo che Turing comincia a manifestare interesse per la scienza in relazione ai processi della natura e della biologia. Turing si è dedicato allo studio del cervello umano e del cervello elettronico, ricercando i meccanismi base del pensiero e del ragionamento.

  • Gli esecutori del video e dell’elettronica danno vita alla scena con una partitura informatica generata dal vivo. Viene presentato un paesaggio accompagnato da reali suoni di viaggio rielaborati in forma musicale. La presenza di un simbolico cervello umano-elettronico, il suono generato dalla commistione di elementi sonori digitali (computer) e naturali (organo) sottolineano e amplificano i dati prodotti dall’attore di cui vengono monitorati battico cardiaco e respiro. Viene presentato Kronos, il tempo che accompagna Turing, precursore dei tempi, nella scansione del suo tempo.

 

II quadro – Macchina di Turing, 1936 Cambridge


A soli 24 anni, nel suo scritto On computable numbers, Alan Turing elabora i principi logici di quella che è oggi conosciuta come Macchina di Turing, fondamento logico e archetipo di tutti i processori digitali e del concetto stesso di software. Lo storico della tecnologia George Dyson identifica in Turing l’architetto visionario protagonsita del Big Bang dell’universo digitale nel quale viviamo oggi.

  • Un’infinita strada di campagna rappresenta gli scenari in cui Turing, futuro maratoneta, trascorreva molto tempo correndo e pensando; questa si trasforma in Macchina di Turing, nastro infinito su cui vengono scritti ed elaborati dati, simboli, movimenti e calcoli, l’attore recita alcuni passaggi chiave tratti dall’articolo del 1936.

 

III quadro – Enigma/Bombe, 1939 Bletchley Park


Durante la Seconda Guerra Mondiale, Turing è al servizio dell’intelligence britannica, nella sede segreta di Bletchely Park, il principale centro di crittoanalisi del Regno Unito. Il suo contributo è fondamentale per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, codificate tramite il sistema Enigma.

  • Il suono reale della Bombe, macchina elettromeccanica creata da Turing, fondamentale per la decodifica di Enigma, è alla base della composizione musicale. Il suono di un bombardiere Lancaster e le urgenze della corsa contro il tempo descritte nel testo di una lettera a Winston Churchill sono la base di questo quadro, visivamente rappresentato da una partita a scacchi giocata sullo scenario di guerra attraverso reali messaggi e dati trasmessi dagli U-boot.

 

IV quadro – Delilah, 1944 Hanslope Park


Di ritorno dagli Stati Uniti, dove era stato inviato dal Governo Britannico per un confronto con gli esperti di sicurezza americani sui sistemi di codifica per le comunicazioni segrete tra Churchill e Roosvelt, Turing dà un altro grande esempio delle sue capacità di visione e semplificazione creando Delilah, che, pur non essendo stata mai utilizzata operativamente durante la guerra, costituisce il primo esempio di digitalizzazione della voce.

  • La digitalizzazione della voce è artisticamente ricreata attraverso i computer e il sintetizzatore Buchla. La voce di Churchill, parte del suo discorso del 6 giugno 1944 usato da Turing per testare Delilah, la voce e l’immagine dell’attore in scena vengono elaborati in un processo di rarefazione e granularizzazione sonora e di scomposizione visiva che rielabora gli errori di decodifica dell’immagine.

 

V quadro – ACE, 1946


L’Automatic Computing Engine (ACE), progettato da Turing nel 1946, introduce molte idee utilizzate nell’informatica moderna. Nell’immediato dopoguerra, Turing lavora ad ACE per alcuni mesi presso il
Laboratorio Nazionale di Fisica di Londra (NPL). Per motivi più che altro burocratici il primo modello funzionante di ACE sarà realizzato solo nel 1950, quando Turing avrà ormai lasciato l’NPL e nel mondo saranno già
realizzati calcolatori simili.

  • Questo quadro è dedicato alla ricerca sonora e visiva. Algoritmi autogenerativi rappresentano in video il computer. L’intreccio con la musica si sviluppa a partire dai concetti base del computer: linee di ritardo, ricerca della velocità di calcolo, programmi residenti in memoria implementati attraverso l’uso di circa 800 valvole. La musica parte da un’unica onda quadra fino ad arrivare ad un organismo complesso sia a livello polifonico musicale che a livello timbrico sonoro, attraversando linee di contrappunto che si sovrappongono, repentini cambi di scenario, in un ampliamento che conduce lo spettatore direttamente alla Morfogenesi.

 

VI quadro – Morfogenesi, 1950-1951 Manchester


Tra il 1951 e il 1952, Turing elaborò uno studio sulla Morfogenesi biologica. L’ipotesi era che i pattern biologici più diffusi in natura (le spirali delle chiocciole, le macchie del leopardo, i pigmenti della pelle) si formassero con leggi riconducibili alla successione numerica descrivibile da equazioni. Si trattava di speculazioni teoriche, ma anni dopo la morte di Turing, si scoprirono corrispondere in gran parte dei casi a realtà.

  • Per descrivere la Morfogenesi, Turing propose delle equazioni differenziali che nello spettacolo sono utilizzate per un’attivazione autogenerativa di musica e video. Rispetto al quadro precedente, qui prevale l’immagine di strutture pattern multidimensionali che interagiscono in tempo reale con l’avanzamento della musica.

 

VII quadro – Comunicazione – Informazione


  • In questo quadro prendono forma il Big Bang digitale e il rapporto tra Turing e il tempo, Kronos, nelle molteplici rappresentazioni: tempo umano e delle macchine, analogico e digitale, urgenze storiche e della vita, tempo privato e tempo collettivo. Il laser pendulum azionato da Kronos produce effetti sonori armonici e matematici, oscillazioni del tempo e onde sonore e visive che interagiscono, accompagnano il percorso temporale di Turing e dei movimenti dell’attore.

 

VIII quadro – Test di Turing, 1950 Manchester


L’eredità più nota che Turing ha lasciato nel campo dell’intelligenza artificiale è il Test di Turing, 
pubblicato nel 1950. Turing propose attraverso la questione di semplici domande un criterio per determinare se un calcolatore o una qualsiasi macchina potesse essere considerata pensante.

  • Prende forma il gioco dell’imitazione: un uomo X e una donna Y propongono una danza a specchio per coinvolgere il pubblico nel processo dell’imitazione, quindi si posizionano dietro due schermi così da
essere irriconoscibili al personaggio di Turing che inizierà il test. Sul video si potranno leggere le risposte date da X e Y al test. Il Test di Turing è stato più volte criticato e rielaborato, ma ancora oggi nessuna macchina ha dimostrato di poterlo superare.

 

IX quadro – La partita a scacchi


Nel 1948 Turing realizzò Turochamp, un programma di intelligenza artificiale. Sviluppò un algoritmo da utilizzare per istruire un calcolatore ad affrontare una partita a scacchi contro un uomo. Turing perse e vinse la Regina.

  • Per la prima volta Turing e Kronos si guardano negli occhi. Turing rincorre e precede il pendolo fino alla vittoria della Regina, che ci porta nel quadro successivo.

 

X quadro – Il processo, 1952 Wilmslow


Nel 1952 Turing fu arrestato e condannato a sottoporsi ad una cura ormonale. La sentenza lo dichiarava colpevole di atti osceni con persona di sesso maschile. Il 7 giugno 1954 Alan Turing viene trovato morto, avvelenato da cianuro di potassio.

  • “La Regina contro Alan Turing”. Con la lettura della sentenza di condanna continua l’azione scenica del quadro precedente. Un avatar, doppio di Turing e abitante dell’universo digitale, dà immagine agli effetti fisici ed emotivi della cura ormonale. La morte viene rappresentata dall’incontro di musica e video in uno stretto processo di interrelazione, fino all’ultimo soffio vitale. Rimane a noi il suo pensiero, respiro dal quale è nato l’odierno
mondo digitale.
foto Diego Ronzio

foto Diego Ronzio

 

 

TURING a staged case history

Multimedia action

 

produzione AGON, 2012

con il contributo MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Milano–Assessorato alla Cultura

in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa

progetto inserito nel calendario delle manifestazioni internazionali 2012 The Alan Turing Year–A Centenary Celebration of the Life and Work of Alan Turing

 

progetto e regia Maria Elisabetta Marelli

musiche Sandro Mussida, Pietro Pirelli, Giorgio Sancristoforo, Michele Tadini

direzione implementazione informatico-tecnologica Massimo Marchi

regia del suono Hubert Westkemper

video design e programmazione Stefano Polli

design scenografia video e coordinamento video Claudio Sinatti

laser pendulum Pietro Pirelli, Gianpietro Grossi, Francesco Murano

costumi Roberto uRban.0 Brancati

consulenza scientifica Giulio Giorello

 

con Alessandro Bruni Ocaña (Alan Turing), Pietro Pirelli (Kronos)

organo Antonio Frigè

live electronics Massimo Marchi (direzione), Francesco Grani, Sandro Mussida, Giorgio Sancristoforo

live video Stefano Polli

e con Nicolò Parodi (un uomo), Laila Fernandez/Federica Gelosa (una donna), allievi attori della Scuola del Piccolo Teatro

 

ingegnerizzazione laser pendulum Gianpietro Grossi

motion graphics e 3D Ditroit

programmazione video Davide Molinaro

programmazione audio Francesco Grani, Antonello Raggi

 

direzione di produzione Dalila Sena

aiuto regia Diego Ronzio

assistente alla regia Jessica Cavallo

assistente produzione video Davide Valentino

assistente costumi Eleonora Terzi

assistente organizzazione Francesco Vitale

stage comunicazione Alessandra Spadaro, Master Università degli Studi Carlo Bo di Urbino

 

sartoria Brancato costumi teatrali

acconciature Lola Demà Parrucchieri

supporto tecnico audio Audio Sistemi

supporto tecnico video Eletech sistemi video

un particolare ringraziamento alle maestranze e agli uffici del Piccolo Teatro

 

immagine fotografica manifesto Andrea Piunti

ufficio stampa Casi Umani – Paola Conforti

ufficio stampa Marco Guerini Comunicazione

studio legale d’Ammassa & Associati

 

drammaturgia Maria Elisabetta Marelli

traduzione testi Massimo Marchi, Maria Elisabetta Marelli, Diego Ronzio

adattamento testi Maria Elisabetta Marelli

 

Sito

web site Diego Ronzio

interviste video e testi Maria Elisabetta Marelli, Massimo Marchi, Diego Ronzio

traduzioni Silvana Boccanfuso, Alessandra Spadaro

sottotitoli video Alessandra Spadaro

 

Videodocumentazione dello spettacolo e backstage

a cura di Fondazione Milano-Civica Scuola di Cinema, Corso di Nuovi Media

coordinatore Giuseppe Baresi

studenti Chiara Caliò, Alessandro Caputo, Virginia Di Pietro, Michele Fossati, Mattia Galione, Alessandro Mantelli, Andrea Miranda, Giacomo Pallaver

foto Diego Ronzio

foto Diego Ronzio

 

 

TURING a staged case history – cronologia delle esecuzioni

 

20-25 novembre 2012 – Piccolo Teatro Studio, Milano

Nell’anno del centenario di Alan Turing, nella stagione 2012-2013 del Piccolo Teatro di Milano, TURING a staged case history debutta dopo un lungo periodo di ricerca, produzione e prove. Registra il tutto esaurito e, alle sei rappresentazioni programmate, è stato necessario aggiungerne una settima.

 

3 aprile 2014 – Goldsmith University, Londra

Maria Elisabetta Marelli e Massimo Marchi tengono una lecture per il Symposium The future of Art and Computing: A Post-Turing Centennial Perspective presso la Goldsmith University di Londra nell’ambito dell’AISB-50, il Convegno annuale della “Society for Study of Artificial Intelligence and Simulation of Behaviour”.

La lecture presenta il processo di sviluppo dello spettacolo TURING a staged case history, la cui messa in scena è una costante interazione di piani narrativi che si generano in tempo reale con la progressione temporale della performance in stretta relazione con quella degli studi del matematico.

 

20 maggio 2014 – Conservatorio Statale di Musica Cesare Pollini, Padova

Conferenza al Sound and Music Processing Lab di Padova. Per il ciclo “Incontri con l’Autore” al SaMPL – Laboratorio del Conservatorio di Padova in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova – Maria Elisabetta Marelli e Massimo Marchi illustrano lo spettacolo dedicato ad Alan Turing (1912-1954), matematico e logico inglese, crittoanalista, considerato uno dei padri dell’informatica.

 

16 settembre 2014 – AGON, Milano

Incontro ad AGON con Berry Cooper, Maria Elisabetta e Massimo Marchi.

Il 2012, anno del centenario della nascita di Alan Turing, ha segnato l’inizio di una sempre più crescente notorietà del personaggio e del suo lavoro. Contemporaneamente alle innumerevoli manifestazioni di carattere scientifico (convegni, dibattiti, saggi, papers accademici, articoli…) la figura dell’eclettico matematico ha ispirato molti artisti che si sono cimentati in performance teatrali, musicali, di videoarte, di arte figurativa.

Gli eventi mondiali che ruotano attorno alla figura di Alan Turing sono coordinati dal Turing Centenary Advisory Committee, il cui presidente Barry Cooper introduce l’incontro con una panoramica sugli eventi mondiali dedicati al matematico britannico.

Maria Elisabetta Marelli e Massimo Marchi ripropongono la relazione esposta alla Goldsmith University nel Simposio “The future of Art and Comupting: A post Turing Centennial Perspective” nell’ambito di AISB-50, con una focalizzazione sul ruolo dell’informatica e della tecnologia e la visione di estratti dello spettacolo.

foto Diego Ronzio

foto Diego Ronzio