I Incontro: Il Contrabbasso

Il romanzo del contrabbasso

Libreria dello spettacolo via Terraggio, 11 Milano

 

 

Anton Cechov con l’umorismo surreale del suo “Il romanzo del contrabbasso” introduce il terzo incontro. Un itinerario dedicato al contrabbasso, lo strumento che è la vera voce di basso degli strumenti ad arco.
Il contrabbasso esisteva in Germania già nel ‘500. Michael Praetorius, compositore e teorico tedesco, dà il disegno di un consimile gigantesco gro-contra-bageig alto 225 cm. ed armato di cinque corde. Il Victoria and Albert Museum di Londra possiede un contrabbasso del ‘600 che ha un’altezza di oltre 260 cm. E per l’ottobasse (Parigi 1849) di Jean B. Vuillaume alto 4 m., le corde vi sono tastate da un meccanismo comandato da sette pedali e viene sonato con un arco sostenuto da blocchi sagomati come gli scalmi che trattengono i remi di una barca. Nella ricerca di un solido e vigoroso sostegno dell’orchestra i liutai di tre secoli corsero dietro al fantasma dello strumento gigante. Il contrabbasso moderno, messo a punto nella seconda metà del XVI da famosi liutai quali Andrea Amati e Gaspar da Sal, fissò le proprie caratteristiche sul modello italiano, basato sulla forma del violino e dotato generalmente di quattro corde, piuttosto che su quello tedesco, vicino alla forma della viola da gamba, con spalle spioventi ed armato di sei corde poi ridotte a cinque.

 

Oggi i nostri contrabbassi sono alti all’incirca 180 cm. e dotati di quattro o cinque corde. Il contrabbasso è uno strumento che ha visto la rinascita proprio nel secolo scorso. Nel passato era inizialmente impiegato nella musica sacra e nelle formazioni da camera, la sua principale funzione era quella di raddoppiare le voci basse e sostenere il continuo oppure, come nel periodo barocco, per evocare rumori infernali e scene di tempesta. E’ stato sempre considerato uno strumento non solista e quei pochi rari esempi di interventi solistici nella musica classica sono veramente episodici.
 

Con il Novecento il contrabbasso acquista una fisionomia autonoma e indipendente, da una parte col jazz dove sostituisce la tuba, poi con la musica del nostro proprio tempo. Tuttavia questa rinascita, nella musica europea, non è arrivata nè con la prima scuola di Vienna nè con Stravinskj e neanche con la scuola di Darmstadt. Bisogna attendere la seconda metà del Novecento per ascoltare il contrabbasso quale strumento protagonista, solista. Il jazz invece già dagli anni 30 e 40 utilizzava lo strumento in funzione solistica. Il Jazz e la musica, il suono, del nostro tempo hanno ridato vigore ad uno strumento considerato un poco come il figlio goffo e impacciato della famiglia degli archi.
 
 

A Voce ALTA – I Incontro: Il Contrabbasso
 
 

da un’idea di Francesco Maria Paradiso

progetto e direzione Massimo Marchi

 

 

 

con il contributo di
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CIDIM

 

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